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Lidiya Besugla
Lidiya Besugla di origine ucraina, per molto tempo ha lavorato come ingegnere edile nella ex Unione Sovietica. Ma oggi i palazzi del socialismo reale hanno finalmente lasciato spazio alla vena artistica rimasta sopita dai suoi studi ed dal suo lavoro svolto con una rigorosità quasi militare. Il corso artistico di Lidiya Besugla ha inizio con il suo arrivo a Trieste attraverso l’influenza del pittore triestino Giulio Morucci e nell’ambiente culturale di questa città della Mitteleuropa, crocevia di diverse culture.
Le sue opere sono accompagnate da un iperrealismo quasi ossessivo, da una ricerca del particolare intenso che qualifica e determina tutta la complessità dell’immagine. La poesia slava accompagna la visione del momento tratteggiato e attraversa tutta la sua produzione che è fatta di momenti quotidiani, ma privi di persone e oggetti fuori posto.
La valle del Primiero come fonte di ispirazione La valle del Primiero con i suoi edifici storici colpiscono l’artista, ma anche i piccoli scorci, come lo scorrere del fiume Canali con gli edifici anonimi del lungofiume interpretati come cattedrali e con identica forza e determinazione. Ma nulla è improvvisazione: è frutto di un attento lavoro di osservazione e di rilievo, che a volte richiede giorni o anche mesi di faticosa preparazione.
Gli edifici come cattedrali dove l’uomo ha il suo trionfo Lo scopo dell’artista è di valorizzare l‘uomo attraverso le sue opere, antiche o moderne e racchiuderle in una natura sempre benigna. La natura è infatti sempre presente. Non è estranea, ma alla soglia della primavera o in uno scorcio dell‘inverno, racchiude gli edifici e gli oggetti come una madre amorosa. Quindi lo studio di queste forme e di queste strutture rappresentano il trionfo dell‘operosità delle genti, in uno spazio pieno di luce e quasi incantato.
P. Debertolis
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